ETA’ PATERNA ED INFERTILITA’
Fino a non troppo tempo fa si riteneva che, nel contesto di una coppia che intende procreare, l’età maschile non fosse un parametro particolarmente importante mentre è nozione comune che la donna concepisca tanto più velocemente quanto più è giovane riducendosi nel tempo tale capacità fino allo zero menopausale.
Diversi studi reperibili in letteratura avvertono che anche nell’uomo, per quanto l’andropausa non sia un evento previsto dalla natura, accadimenti di vario tipo riducano con l’avanzare degli anni la capacità procreativa tanto che un uomo di età superiore a 35 anni pare avere circa la metà delle probabilità di ottenere una gravidanza in una ventenne rispetto ad un altro di età inferiore, nello stesso arco di tempo. (De Laroche Brochard, 2003)
Va ricordato peraltro che la donna è sessualmente matura e capace di concepire appena un mese dopo il menarca mentre l’uomo produce spermatozoi dopo qualche anno dalla pubertà, entrambi ben sotto i vent’anni.
Caso vuole che, dalla metà del secolo scorso, per una serie di motivazioni note e meno note delle quali si potrebbe parlare in altra sede, l’età della coppia che intende procedere alla procreazione si sia spostata criticamente in avanti vanificando di fatto tale vantaggio biologico.